lunedì 2 settembre 2013

Isn't it Trash?! #3 - SARABANDA

Dopo eoni di attesa, ecco la nuova puntata di Isn't it Trash dedicata al programma che più guardavo da bambina: SARABANDA.


SOLUZIONE DEL QUIZ:

La musica era "Sarabande" di Georg Friedrich Händel.

BE SHAREY


giovedì 29 agosto 2013

Vai col QUIZ!

Vediamo se esiste ancora qualcuno che legge o vede quello che pubblico.

Con questo video si può capire su quale programma sarà la puntata si Isn't it Trash?! attualmente in upload (da 12 ore tipo).

TROIS-DEUX-UN

FIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII




mercoledì 28 agosto 2013

Confessione #1 - Sentirsi Britney in playback

Sì, sono sparita per un bel po' di tempo.
Sì, sto girando il nuovo video di Isn't it trash?!

Nell'attesa facciamo due chiacchere come delle vere lady (e sir) davanti ad una bollente tazza da tè rigorosamente senza zucchero nè (per l'amor del cielo) limone.

Ora vi spiego l'origine del mio nome.

Io amo cantare ---> riferimento a Aretha Franklin
+
Il mio soprannome era Rha
=
Rharetha

Tutti contenti?
Bene, ora precisiamo un'altra cosa.

Io canto sempre. In ogni momento della mia giornata, nella mia testa, in macchina, sotto la doccia, appena posso, io canto.  
Ma c'è un problema. Un enorme problema:

Io non so cantare

Non lo so fare, non ci posso fare niente. Non sento le note, non riesco a riprodurle e più ci provo e meno ci riesco.
Premetto che non ho mai studiato, mi sono sempre vergognata come una ladra, sia ad esibirmi in pubblico sia a farmi insegnare. 
Con gli anni sono arrivata alla conclusione che dipende tutto dalla mia voce: .on mi è mai piaciuta e quando ho iniziato a fumare speravo ardentemente che mi si abbassasse (sì, ero una di quelle che ogni tanto tirava acuti ultrasuoni).



Un tempo il mio pezzo era Think di Aretha, lo cantavo in macchina per tirarmi su il morale mentre guidavo. Avevo scelto la versione contenuta in Blues Brothers perchè mi permetteva di sfogarmi. La amavo.
Per quanto male, per quanto non si possa nemmeno parlare di stonature (un difetto premette un esecuzione che sia minimamente valutabile) io stavo bene.
Con gli anni i pezzi sono cambiati: quando andava Rockband cantavo sempre I Think I'm Paranoid dei Garbage, recentemente sentivo spesso il bisogno di sfogarmi su Don't you remember di Adele mentre adesso  non provate a togliermi Ciao amore ciao di Dalida. I brani erano diversi, ma con due costanti:

1-Mi rilassavo, cantarli mi faceva sentire bene, in pace
2-Continuavo a non saper cantare

Per lanciarsi in arditissimissimissimi paragoni mi sento come un Ed Wood del canto: sono un incapace ma ho tanto tanto tanto cuore.
Perchè io non solo non mi fermo davanti a pezzi impossibili, ma li canto con tutto l'impegno possibile e mettendoci tutto il cuore possibile come se fossi davvero Adele alla Royal Albert Hall o Dalida davanti a tutti gli italiani. Se si fa una cosa va fatta bene, anche nel male.


Ci faccio anche la scenetta dell'andarsene


Ho sempre vissuto come un problema il non poter cantare. Io non posso cantare, sarebbe imbarazzante e mi vergogno da morire.
Una volta uno si è provato a dirmi che non sono così tanto male (tanto non te la davo lo stesso) e mi ha fatto talmente ridere che mi ha fatto quasi tenerezza per la sua ingenuità: tesoro, le orecchie le ho anche io.

Ancora oggi per me cantare è fondamentale. Non pretendo davvero di essere come la Streisand, mi accontenterei di riuscire a cantare decentemente come dovrebbe cantare, nella magica idea del mio magico mondo perfetto, ogni persona su questa terra.
Quando nella vita quotidiana ripenso a quanto mi piaccia cantare e alle persone che sanno cantare (per davvero) che conosco, provo una sorta di piccola invidia. Probabilmente se ci tengo così tanto, avrei dovuto studiare, ma io mi vergogno: ho paura di sentirmi dire ''no guarda tesoro, no, torna a fare la ballerina'' ''ma ho smesso/lasciato perdere anche quello'' ''ah...ok, che ne dici del burraco?''
Il punto è che loro ci riescono, è come se fossero uno stadio successivo dell'evoluzione e io rimango lì, come una stronza con il mio volante tra le mani, lo stereo a palla e tanto, tanto cuore, intenta a trapanare timpani come se non ci fosse un domani.
Ma con tanto tanto cuore.




my dream:





mentre io mi sento come Britney in playback

venerdì 31 maggio 2013

Commento a caldo su "Warm Bodies"

che simpatica umorista che sono...

Comunque.

Ho appena finito di vedere Warm Bodies, il film "adolescenziale" che rivisita Romeo e Giulietta però con gli zombie.
O almeno questo è quello che dicono le recensioni e che differisce totalmente dalla mia impressione.

Ad essere sincera, a me è piaciuto uno sbotto, ma davvero tanto.

Non è mieloso, non è kolossal wanna be alla Twilight (che io proprio non tollero) e non pretende di essere qualcosa di più rispetto a ciò che è veramente (tipo Twilight) e tiene attaccati allo schermo per quasi 90 minuti a sperare che alla fine tutto si risolva al meglio (no, la fine non la dico).
Quando uscì al cinema lo volevo andare a vedere, ma la definizione del genere come "horror-commedia-romantico" mi ha fatto storcere il naso anche se devo dire che i generi che lo compongono sono fusi insieme alla perfezione: si ride quando si deve ridere, si sta in tensione quando si deve stare in tensione e poi sto zitta sennò spoilero.
Non lasciatevi ingannare dal fatto che il protagonista sia gnocco e lei anche, fidatevi: MERITA.


Quindi, se vi annoiate e avete un'ora e mezza in cui dovreste studiare (ma non ce la fate perchè avete appena fatto un esame che sarà sicuramente andato malissimoguardate) e vi siete stancati di rivedere per la miliardesima volta Mean Girls (altro grande capolavoro adolescenziale secondo me), guardatevi  Warm Bodies e poi riprenderete i libri in mano con il cuore scaldato e la mente leggera. AH-AH




Tranquilli, non cercherò più di fare battute.



mercoledì 15 maggio 2013

Notizia dell'ultima ora: ANCHE LE DONNE SI MASTURBANO!

No, non siete su Vice.
Parliamo di un argomento incredibilmente controverso e su cui le donne tacciono da secoli: la masturbazione femminile.
La stragrande maggioranza delle donne, alla domanda ''ma ti masturbi?'' risponderanno con un ''NOOOOOO, MA FIGURATI!! Ma cosa vai a pensare!?!?'' e inizieranno a ridacchiare o, nella peggiore delle ipotesi, si offenderanno e a me, detto tra noi, questa cosa dà fastidio. Non un fastidio del tipo ''eh, è inutile che menti, tanto si è capita la risposta'', piuttosto mi mette tristezza il pensiero che il corpo femminile debba rimanere immobile e inconscio nei confronti di se stesso.
Mi spiego.
Io odio le femministe che ritengono le donne superiori agli uomini, è una cazzata e siamo tutti daccordo, ma non capisco quelle donne che vogliono essere considerate esseri viventi inconsapevoli del proprio corpo, della propria sessualità e della propria volontà.
Donne che vogliono essere equiparate alla donna angelicata dello stilnovo o, ancora peggio, del romanticismo -periodi in cui le donzelle non facevano altro che aspettare mariti, promessi sposi, sospirare, passeggiare e gingillare nel senso più ampio del termine-non si possono permettere di giudicare altre donne per ciò che fanno nella propria intimità.

Purtroppo a quanto pare nel 2013 le donne non riescono a capire i propri bisogni e desideri e, cosa ancor più grave, non riescono ad accettare che questa ''enorme problematica'' per loro inconcepibile, sia la cosa più naturale del mondo e preferiscono additare un'altra donna come ''zoccola'' solo perchè (per ragioni che non dovrebbero interessare nessuno fuorchè lei) osa masturbarsi.

L'ultima grande crociata per l'insabbiamento di questa grande oscenità è stata compiuta ai danni di Desigual, marchio di moda che, nella mia modesta opinione, ha sempre fatto spot molto carini e interessanti (cosa che non posso dire degli abiti) e che ha osato mostrare, per tipo 2 secondi, UN VIBRATORE.
PERCHE' NESSUNO PENSA AI BAMBINI!!!
Le donne, i comitati per la salvaguardia delle famiglie e compagnia bella sono intorti tutti insieme appassionatamente contro questo scandaloso spot che mostra, ripeto, UN VIBRATORE.

Vediamo culi ovunque e mi sta bene come sta bene, a quanto pare, ai comitati per le famiglie e compagnia bella, ci vogliamo davvero scandalizzare per una cosa del genere?
Si sono resi conto che lo spot evidenzia stili di vita diversi in base alla persona?
Cioè, non mi sembra che ci sia da fare un grande sforzo per capirlo.

Comunque, ecco lo spot ''scandaloso''



Mi ricorda le pubblicità IKEA  e Easy Jet che avevano come protagonisti delle famiglie in cui i genitori erano omosessuali
(Omosessuali con figli=satana)
.cit MOIGE.

sabato 11 maggio 2013

Le squame sono le nuove borchie

Perchè?
Perchè sì.

Diciamocelo, delle borchie non se ne può più, davvero
Ormai le mettono su qualsiasi cosa per renderlo COOL/GLAM PUNK/TRENDY/PUNK CHIC e per far sentire tutte le ragazze che credono che l'eleganza sia avere l'ennesimo bauletto di Louis Vuitton o la borsa monogrammata di Gucci delle vere ribelli del 21° secolo, con un bad attitude da vere rocker.
Mapperpiacere.


 
 Lo sdoganamento delle borchie è stato il più grosso errore che il mondo della moda potesse fare. Pensateci bene: chiunque voglia tacciarsi di originalità o addirittura voglia creare un proprio prodotto farà sicuramente qualcosa con le borchie. Non deve essere necessariamente qualcosa di mai visto o di particolare, basta mettere delle borchie su un paio di converse, sul telefono o nei capelli per essere accettati da quell'orda di fashionistas che vanno dietro all'ennesima fashion blogger che si spaccia per guru della moda.

Ditemi che non sono l'unica che desidera essere la padrona del magico mondo della moda quando vede un  paio di stivali stile biker con le borchie portati dall'ennesima ragazza con: un paio di shorts, una t-shirt con un disegno pseudo-rock, un chiodo e magari la sciarpa con i teschi di Alexander McQueen.
Seriamente, perchè?
Come mai c'è questa smania delle borchie? Ok, sono fighe, ma io ricordo che quando avevo 15 anni e volevo un bracciale con le borchie, dovevo prendere il treno, andare a Firenze e cercarlo in un'infinità di negozi nascosti.

Gente, se Vivienne Westwood ha abbandonato lo stile punk  (lei che lo ha creato, eh sì cari miei, ma di questo ne parleremo) perchè diventato mainstream, cosa cercate di dimostrare nel 2013?
Lo state rovinando. Lo avete rovinato.

Punk's not dead It just deserves to die
When it becomes another stale cartoon 


Ma lasciando perdere questa prima parte di cordoglio e incazzatura, lasciate che vi dica una cosa:

Io, dall'alto del mio potere vi rivelerò la nuova verità:

LE SQUAME SONO LE NUOVE BORCHIE

Perchè?
Perchè spero che il mondo sia popolato da gente come me che se vede un'altra cosa con le borchie vomita.
Perchè sono fighe.
E perchè nessuno ci sta pensando.
Quindi, se proprio non trovate niente con le squame, compratele e appiccitale/cucitele dove volete e se vi guarderanno male staccatene una e iniziate a graffiare whatever.










PUGS NOT STUDS

PS
della svalutazione del punk ne riparlerò un'altr volta, o farò un video in cui sarò particolarmente arrabbiata.
Sì comitato organizzativo del MET, sto parlando con voi

venerdì 10 maggio 2013

Isterismi ingiustificati - tutto nella norma

Partiamo dal presupposto che è l'una di notte e che la sottoscritta ha passato tutto il giorno al computer (grazie esami). Aggiungiamo il fatto che il mio umore non è dei migliori (grazie cromosoma x) e cuociamo tutto a fuoco lento, lentissimo, in un bel brodo di sana auto commiserazione degna dei migliori telefilm anni '90.


Già, non sarà divertente. No, non avrà un filo logico.

Il punto è che i social network hanno reso questa vita impossibile per chi non abbia una qualche velleità. Pensate a quanti amici avete su Facebook (ma potrei dire qualsiasi altro social network) e a quanti album di foto ''artistiche'' o di disegni o poesie o link a brani musicali/video vedete passare davanti ai vostri occhi ogni giorno, lì spiattellati nella home come per dire ''Hey, guarda quanto sono bravo''** (non escludo che ovviamente ci siamo persone molto dotate capaci di creare cose meravigliose e che in questo caso il loro "pubblicizzare" i propri lavori sia un qualcosa di estremamente costruttivo).
L'unico problema è che utilizzando (male) un mezzo così potente si rischia di spacciare ogni cosa creata come una forma artistica piuttosto che un'attitudine speciale o qualsiasi altra passione e così facendo si sminuisce il tutto.
Detto in un modo a me più congeniale: se il mercato è saturo di un qualcosa, smettila di mettere in vendita la stessa roba o, rimanendo invenduta dovrai abbassare i prezzi (e guadagnarci 0). Se continui, sei un coglione.

*non vorrei che qualcuno si offendesse: se il prodotto che pubblicizzate non è di mio gradimento, non metterò mi piace alla vostra pagina o ai vostri post solo per cortesia, quindi state tranquilli
**sì lo faccio anche io





Dall'altra parte il mio punto è: nel momento storico in cui ci troviamo, non avere velleità come, a quanto pare, il resto mondo, rappresenta una grossa mancanza? Io sono meno interessante perchè ritengo che quelle cose ( mi rifiuto di definire in altro modo) che "creo" (sentirsi Dio) con Photoshop o con una scatola di matite o con una semplice macchina fotografica debbano rimanere nascoste dalla massa? Oppure ho semplicemente un forte spirito critico verso me stessa? (=O so benissimo che sono un incapace?)

Cosa spinge un essere umano a non essere critico verso se stesso e a voler credere e far credere che tutto ciò che fa sia bello e interessante?

NO, IL 90% DELLE VOLTE FA STRA CAA'
(trad: fa defecare a dismisura)



Questo discorso non ha senso, scusate per il tempo che non avrete mai più indietro.


Io mi sento incoerente.
E banale.
Io odio gli incoerenti.
E le banalità.

Buonanotte

giovedì 11 aprile 2013

Playlist Bipolare

OVVERO: come sopravvivere a un'ondata di depressione musicale ritrovandosi a ballare e piangere nello stesso momento.

Capita a tutti.
Ci sono quelle giornate in cui proprio non ce la fate a tirarvi su di morale. Ci sono quelle giornate in cui non ce la fate ad essere allegri e vi ritrovate ad ascoltare alcune delle canzoni più tristi ed angoscianti mai scritte senza riuscire a trovare una via di fuga una.

Io ho la soluzione per voi: LA PLAYLIST BIPOLARE.

Questa invenzione è la soluzione perfetta per provare a tirarsi su di morale e allo stesso tempo ributtarsi giù in un'indfinita spirale discendente senza speranza di risalita (fino a che non parte Britney, chiaro).

Provare per credere.





(No, seriamente, dà noia, provatelo!)





NB
La posizione di Danza Kuduro: non vedo l'ora di arrivare a quel punto solo per vedere che effetto fa.

lunedì 8 aprile 2013

Ci sono canzoni che non si possono cantare (ITALIA)

Sono tornata, in ritardo, ma sono tornata.

Quante volte in un locale, alla radio o in televisione vi è capitato di ascoltare una cover?
10? 100? 3213548174681734021367?
Quante volte vi è capitato di pensare ''no, questa canzone non è coverizzabile?''
Bene, se vi è capitato abbiamo qualcosa in comune.

Esistono canzoni che non possono essere reinterpretate, punto. Non ne faccio nè una questione di bravura nè un discorso portato avanti dall'essere fan di un determinato cantante/gruppo e quindi non tollerare chi osa riproporre un pezzo della mia band preferita. E' così, basta.
Ci sono brani che non si cantano e che dovrebbe essere severamente vietato reinterpretare togliendo la parte  caratterizzante e più interessante della canzone.

Mi spiego meglio con degli esempi.

Partiamo da


''Almeno tu nell'universo'' di Mia Martini
I fan di Mimì diranno che nessuno può mettere l'anima in un pezzo come faceva lei, nessuno potrà mai arrivare a commuovere come lei o a smuovere le nostre emozioni con la stessa forza e la stessa violenza.
Non sono completamente d'accordo, ma so per certo che ELISA abbia completamente snaturato il significato intrinseco del brano e reso un'insensata moscia nenia da piano bar di ennesima categoria.





"Ciao amore ciao" di Luigi Tenco 
Ora, questo brano (che io secondo la mia personalissima opinione ritengo meravigliosamente perfetto-allegro-straziante) non è sicuramente di facile approccio.
Non per una difficoltà oggettiva del pezzo che comunque c'è (a livello interpretativo) ma per la storia stessa del brano in sè.
Due mostri sacri della musica (lo stesso Tenco e la mitica Dalida) l'hanno cantata fornendo due interpretazione profondamente diverse e incredibilmente perfette ed adatte allo spirito della canzone.
Se io fossi una cantante (o almeno fossi un minimo intonata) morirei dalla voglia di cantarla ma, se fossi il direttore artistico del Festival di Sanremo, eviterei di metterla fra le canzoni da coverizzare durante una serata.
Mengoni non è stato male, anzi, a me è piaciuto, ma ritengo comunque che non si possano prendere brani storici senza avere un minimo di riguardo e rispetto (che Mengoni ha avuto, per carità).
Non me ne voglia Marco (che fra l'altro a me piace in generale, peccato per le canzoni che gli scrivono), ma per arrivare all'originale ne deve fare di strada.








"Il cielo in una stanza" - Gino Paoli
Ok, Gino Paoli ha scritto le parole e Mina era l'interprete designata, ma siamo proprio sicuri che così vada bene?
Paoli dà alla canzone una leggerezza, un impalpabilità e una tenerezza che Mina se la sogna. Mina urla, anzi, come si dice in Toscana, Mina BERCIA e bercia di brutto, troppo per un pezzo del genere. 
"Il cielo in una stanza" deve essere soave, quasi onirico, non ci possono essere picchi che infastidiscono l'orecchio a distruggere quest'atmosfera.
*DISCLAIMER: Parliamoci chiaro, venderei l'anima al diavolo per avere la voce di Mina, ma proprio non riesco a tollerarla, mi spiace.








"Piccolo uomo" di Mia Martini
Mia Martini va forte nelle cover. Non capisco come mai, credo che sia una delle cantanti più difficili da interpretare in tutto il panorama mondiale. Non è una questione di corde vocali e non sto a ripetere quello che ho già detto prima, ma Nathalie, cara, io non avrei messo una cover di questa canzone nel tuo album.
Poi magari sono io che sono intollerante nei confronti di chi ha l'aria da cantautrice de' no'attri pseudontellettuale.




Poi va beh, ci sono le prese per il culo di gente ignorante che non sa le parole e deve leggere, ma quella è un'altra storia




Bella Ciao
Parliamoci chiaro, è una canzone politica, quindi nei commenti astenersi commenti politici che vi fulmino.
Allora, quando in un locale qualcuno suona "Bella Ciao" io sento le voci dei miei avi partigiani nella testa che vorrebbero utilizzare il mio corpo da tramite per andare a dirne quattro a chi la sta cantando con la birra in mano e che magari ci balla pure sopra.
Sarà che non tollero i gruppi musicali che sfruttano il populismo sinistrato pseudo comunista per fare breccia nei neo-militanti, ma io la versione dei Modena City Ramblers non la tollero: troppa allegria per una canzone del genere che parla di sacrificio.

*Disclaimer: anche io andavo alle manifestazioni, anche io la conosco a memoria, e anche a me piace cantarla e esaltarmi...MA NON NE FACCIO UN BUSINESS.





Ecco quindi la breve lista di canzoni italiane che ritengo intoccabili da TUTTI.
Ogni brano che ho nominato è esattamente come l'ultimo: un inno. 
Nessuno sano di mente si metterebbe a fare cover o remix di inni nazionali e, secondo me, nessuno dovrebbe mettersi a confronto con canzoni radicate nella mente delle persone e nella storia della musica italiana.

Sono pochi, pochissimi, i casi in cui una cover è riuscita a eguagliare o superare l'originale, ma quella è un'altra storia.
Si chiama De Andrè, la canzone è Suzanne di Leonard Cohen, ed è una traduzione.








Si ringrazia il Sig. Ian Headswho (che tanto non vedrà mai questo post) per avermi fatto scoprire questa versione 


martedì 19 marzo 2013

DacceLaSigla #1 - Non è la Rai

Con Isn't it trash sto imparando un sacco di cose sulle reti televisive e sul loro funzionamento.
La Rai tende a digitalizzare tutto, a mantenere una sorta di memoria storica volta a voler immortalare ogni programma come se fosse il migliore mai esistito.
Mediaset no. Consapevole della roba che creano, non si trova niente.
Niente di niente.

E da qui si spiega la creazione di DacceLaSigla (per gli amici DLS) dove ho deciso di trascrivere i testi delle sigle dei programmi di cui parlo in Isn't it Trash.

Ma iniziamo subito con Non è la rai

Ma com'è bello qui,
Ma com'è grande qui,
Ci piace troppo ma...
Non è la Rai.

Il cielo è sempre blu, non piove quasi mai, il mare è calmo ma...
Non è la Rai.

I riflettori 
qui non sono luci ma vasi di lucciole
E quando nevica sono meringhe che fanno le briciole d'amor.

Macchie di primule, di viole e mammole sul nostro prato
ma non è la Rai

Autunno magico, per niente storico
Abbracci e baci
Ma non è la Rai.

Quattro stagioni che durano il tempo di bere una bibita,
Su una fotografica che voglio farti ma senza pellicola col flash.

Qui puoi salire su e avvicinarti al blu in teleferica
e poi tuffarti giù 
in questo mare che come in america fa splash

Ma com'è bello qui
Ma com'è grande qui
Ci piace troppo
ma Non è la Rai

Dai, canta insieme a noi con quanta voce puoi

Il titolo lo sai

Non è la Rai




lunedì 18 marzo 2013

Update COLLEZIONE DVD

A grande richiesta (pooooco) ecco l'update dei miei film rigorosamente DVD (che la sappiamo quella brutta storia della mia opinione sul Bluray).



Se volete rispondere alla mia domanda/soddisfare la mia curiosità, fatelo dove volete e come volete, chè i miei contatti già li avete.



Buona visione



venerdì 1 marzo 2013

In treno con Rharetha #10 - le giornate per cui è nata questa rubrica

Eccoci, a questo giro al ritorno.
Un tempo cose del genere succedevano tutti i giorni.

Avete presente "Paura e delirio a Las Vegas"? Le cose che non possono essere comprese e le scene uscite così, dal niente, ma che aiutano a creare l'atmosfera? Ecco, avete una panoramica del mio viaggio.

Appena salita (insieme ad altre due persone che chiameremeo G e E) faccio il primo incontro con il passeggero 4: un signore corpulento con un lettore mp3 e un espressione non particolarmente sveglia.
Ah, il signor 4 non parla, urla. E dice cose a caso.
Ha esordito dicendo "MA QUESTO TRENI FA TRE FERMATE?" "In che senso scusi?" "SÌ, L'HANNO DETTO, UNA BUONA VOLTA CHE DICONO QUALCOSA!" "S...sí, è probabile" e partiamo.

Subito prima della stazione di Rifredi (stiamo parlando di meno di 5 minuti di viaggio) uno zingaro con la fisarmonica inizia a suonare. Nel vagone. Cantando.
Tutti ammutoliscono.
E lo zingaro suona iniziando a spiegare la storia della sua vita e della moglie e dei figli fino a che non viene interrotto dal controllore che gli chiede il biglietto e lo fa scendere.
Sulla piattaforma l'uomo si inginocchia con le mani giunte, ma stranamente non mi impietosisce. Per niente.
Nel vagone intanto iniziano le prime frasi che non mi sento di definire razziste. Roba del tipo "ma questi zingari vengono a rubare in nostri soldi, il nostro lavoro e poi vengono pure a chiederceli mendicando" o anche "io 'sti zingari, mica perchè sono razzista, ma li rimanderei a casa propria".
Il migliore, che chiameremo 5, se ne esce con la frase "io provengo da una famiglia i militari: babbo militare, nonno militare, bisnonno militare... Io gli zingari proprio non li sopporto!" Sincero almeno.

Fermi a San Donnino (che manco sapevo esistesse) 5, il mio preferito cambia argomento e inizia a parlare di una ragazzine che ha messo "parteciperó" ad un evento su Facebook chiamato "baccanale" e manifesta il suo disgusto per l'ignoranza e la troiaggine delle ragazze di oggi. Amore, caro mio 5, io su Facebook ho partecipato a varie orge i fine del mondo, di capodanno e di natale, ma ti garantisco che alla fine, massimo abbiamo giocato a Squillo. Ma probabilmente ti sconvolgerebbe anche questo visto che ora stai inveendo contro chi fa le domande al papa su twitter.
Gente che non apprezza l'umorismo. A me quella "ma le Prada le hai prese su Zalando?" Continua a farmi risere.

Mi sono distratta.

Ora 5 ha cambiato argomento.
Le elezioni papali.
"No, un papa nero no. Ci manca solo questo! Gesù era bianco e il papa deve essere bianco"
Capisco che leggendo possa sembrare ironico, io lo speravo. Poi l'ho guardato e non stava utilizzando nessun tipo di humour, nemmeno quello più becero.

Purtoppo siamo arrivati. Ma giuro, vorrei sapere che altre perle potrebbe riservare.
Ah, 4 ha urlato rispondendo al telefono "EMPOLI, SONO A EMPOLI" facendomi una paura belva. Ciao.





Se volete condividere le vostre disavventure in treno o volete raccontare aneddoti divertenti o, soprattutto, riportare frasi di altri passeggeri, fatelo!
Scrivetelo su Twitter e mettete #deathfs
I più belli li leggeró o in un video o faró un post (previo ovvio retweet)


giovedì 28 febbraio 2013

Fashion Icon #4 - Miranda Orfei

Mi piace mettere il nome vero, crea confusione nel lettore.


Stiamo parlando della Santa Subito, paladina delle uberstrutture e colpevole della morte della ragazza della porta accanto, Moira Orfei.

Un piccolo inciso: non stiamo parlando del suo lavoro, io odio i circhi, non mi piacciono, quindi se qualcuno dovesse inveire con frasi del tipo ''ma maltratta gli animali!'' e simili è pregato di prendere l'argomento trattato solo da un punto di vista di immagine e non dell'etica o della morale del soggetto preso in esame.

Miranda Orfei nacque nel 1931 a Codroipo (CODROIPO! Che parola buffa) da una famiglia dalla lunga tradizione circense.
Ora, già con questa frase possiamo pensare a due cose:

  1. Moira ha la bellezza di 82 anni
  2. Nel '31 a Codroipo Dio solo sa come venivano considerati gli zingari (la famiglia apparteneva all'etnia romì)
Nel 1960 apre il suo proprio circo e decise di cambiare nome da Miranda a Moira.
Il look che decise di adottare era perfettamente studiato a tavolino grazie ai consigli di Dino De Laurentis e grazie al quale iniziò la sua carriera cinematografica.

La Moira nazionale ha all'attivo circa 40 film con alcuni dei più importanti registi italiani (tra i quali Germi, Risi e Monicelli) ma negli ultimi 20 anni "grandi registi" come Neri Parenti le hanno fatto fare solo piccole apparizioni (al fianco dei Fichi d'India...Vi ho mai detto che li odio e non li tollero?).
In tempi recenti, oltre alle varie apparizioni televisive, ha vinto nel 2004 il premio Personaggio gay dell'anno, onorificenza che vorrei ricevere insieme all'essere Dama di Gran Croce dell'Ordine della Fenice.

A noi-cioè a me- la Moira nazionale piace proprio perchè è perfettamente costruita e studiata. La sua faccia è sempre la stessa, i suoi inimitabili capelli sono sempre perfettamente incofanati (sì Amy, parlo con te e con quell'altra, non ci sareste mai potute riuscire), il suo sorriso sempre perfettamente smagliante.
Non dimentichiamoci che da giovane era anche una discreta figliuola.





Sosia...mmm...manca della naturalezza di Moira






 L'eleganza di
 una Regina 












Fondamentalmente non ha niente da invidiare alla PapaMobile

L'outfit giusto per ogni occasione  



Il giusto mix di Freschezza ed Eleganza





Il viso più riconoscibile d'Italia


Vi ho detto che ha fatto anche un 45 giri?



ah, e che potrete avere una cosa fighissima andando qui?

In treno con Rharetha #8 - Vivalto ti odio

Eccoci, le lezioni sono riprese e forte di un orario che mi fa dormire il lunedì mattina (grazie divinità varie) mi appresto a scrivere di nuove avventure offerte per la modica cifra di 70espicci € al mese da trenitalia.

Vivalto ti odio. Seriamente, chi li ha progettati? Mi ricordo che quando vidi per la prima volta il magico treno a due piani mi sembrava una cosa fighissima.
Mai prima impressione fu più sbagliata.
Il vivalto è figo esattamente come lo sono tutti i mezzi a due piani solo perchè ci ricordano il meraviglioso furgone-città delle Micromachines. Il problema è che probabilmente l'ha progettato una persona molto bassa con dei gravi problemi di rabbia repressa nei confronti di chi è alto più di 1.65m.
Non è possibile che ogni volta che mi siedo al piano superiore io sbatta delle craniate allucinanti contro la cappelliera. Proprio no.
Oggi ho anche fatto sorridere la signora dell'Inail davanti a me. La scena è stata più o meno così: io che chiedo se il posto al finestrino è libero, l'occupante del lato corridoio si alza per farmi passare (la cavalleria a quanto pare non è morta) e io, convintissima e lanciatissima picchio una botta allucinante nelle sbarre della cappelliera talmente forte da svegliare la passeggera che ora si trova di fronte a me. Trattengo ogni esclamazione perchè, alla fine, mi giro e mi rendo conto che la signora dell'Inail mi sorride come per dire "sì, lo so, è per questo che io sono seduta al lato del corridoio" e a me, l'aver fatto sorridere qualcuno con la mia goffaggine di mercoledì mattina mi scalda il cuore.
Cuore che si tramuta in pietra subito dopo perchè la ragazza seduta di fronte a me sta dormendo beatamente e, dopo essere scivolata comodamente con il culo sul suo sedile, mi sta tirando calcetti e picchiando contro le mie ginocchia.
Lei sarà alta 1.75, io 1.72. Ampiamente oltre il metro e mezzo.
Ingegnere del vivalto ti odio.


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martedì 26 febbraio 2013

In treno con Rharetha #9 - Temi di politica tra i sedili di un treno

Eccomi, raffreddata e sulla via del ritorno a casa. Treno alle 14:10. Avrei preferito rimanere a piedi.

L'unica persona di tutto il vagone che urla con accento napoletano misto al toscano e con qualche inflessione piemontese è chiaramente seduta di fronte a me.

Ecco la telefonata:"EH, grillo. Sì sì ne, Beppe Grillo. (4minuti di pausa) AHO MA CHE STIAMO IMPAZZENDO? L'ANARCHIA NUN SE PO'FA! E BERSANI CHE STA A COPRIRE, SOPRA SOPRA E COPRE SOPRA E COPRE. (4min di pausa) AAAAAAAAAAA E CHE CI POSSIAMO FARE? VOTO È IL VOTO,A PERCHÈ CREDI CHE SAREBBE CAMBIATO QUALCOSA? Povero te, io co ho visto lungo!!"

Queste piccole perle di politica post elezioni ci sono state offerte da una donna di max 25 anni con degli stivaletti bianchi, un vestito Desigual e una borsa con gatto Silvestro e dei simil Swarowski. Pensi che abbiamo tutti inquadrato il tipo.

Tutto ció è avvenuto a un volume incredibilmente alto, nel sedile di fronte a me mentre leggevo "Il regno dei lupi".
Odio.

La telefonata è finita, e io devo scendere.
Sto come le bestie.




Se volete condividere le vostre disavventure in treno o volete raccontare aneddoti divertenti o, soprattutto, riportare frasi di altri passeggeri, fatelo!
Scrivetelo su Twitter e mettete #deathfs
I più belli li leggeró o in un video o faró un post (previo ovvio retweet)



giovedì 21 febbraio 2013

Matrimoni omosessuali, Diritti, Problemi


Forse non tutti sanno che la questione dell'unione tra coppie omosessuali mi sta particolarmente a cuore nonostante non mi colpisca in prima persona.

Ho sempre visto l'omosessualità come un qualcosa di normale, niente di cui scandalizzarsi, nemmeno da piccola. Non so se devo ringraziare l'educazione che mi hanno fornito i miei genitori o se nel percorso di crescita ho maturato questa mia sensibilità autonomamente analizzando il mondo che mi circonda, so solo che non riesco a capire cosa ci possa essere di così problematico nell'ufficializzazione di un unione dettata dai sentimenti reciproci.
Non comprendo cosa ci sia di così inadatto per la società se due persone che si amano vogliono legalizzare la loro relazione per trarne benefici sia personali che, ovviamente (non stiamo a fare del buonismo sull'amore etc etc), economici.
Il matrimonio si tratta anche di questo: ufficializzare lo status di ''coppia'' in modo da poter essere considerati un soggetto agli occhi della legge e quindi facilitare le varie procedure di cui una coppia non riconosciuta legalmente non può usufruire perchè considerata inesistente.
Sì, non ho parlato di marito e moglie, ma di coppia in quanto due persone il cui genere non  specificato (e sì, ho detto genere e non sesso) dovrebbero potersi considerare coniugi e avere pari diritti agli occhi dello stato.

Purtroppo in Italia questo sembra molto lontano ma non so se sono pronta a dare la colpa all'influenza cattolica. Esistono cattolici che ritengono, coerenti al mio pensiero, che l'amore sia amore e che essendo figli di dio, dobbiamo rispettarci e rispettarlo per vivere nella sua grazia e per i quali non ci sarebbero problemi se due donne volessero sposarsi.

Non voglio entrare nello specifico delle leggi dello Stato del Vaticano, non le conosco, ma ritengo che uno stato democratico debba garantire eguali diritti ad ogni suo cittadino davanti alla legge.
Questo non accade in Italia.
La Costituzione sancisce nell'art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Apparentemente sembra tutto perfetto, ma c'è un piccolo enorme dettaglio che non rende tutti uguali agli occhi dello stato: si parla di sesso e non di genere. Si dà per scontato una serie di elementi che nel '46 non erano rilevanti ma che lo sono ora, nel 2013 (basti pensare che nell'art.19 si parla anche di ''riti contrari al buon costume").
La nostra costituzione è rigida, lo sappiamo tutti, ma le modifiche possono essere apportate, specialmente se sono delle mancanze così macroscopiche, anche se, più che di mancanze, secondo me si dovrebbe parlare di sviste. Nell'art.29 si afferma che:
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.

Non si parla di coniugi in quanto uomo e donna, si considera il matrimonio nell'accezione più alta del termine senza distinzioni.
La nostra Costituzione è uno strumento, ma i cittadini non lo usano abbastanza e non lo conoscono.
Nella legge fondamentale su cui si basa il nostro stato non c'è niente che vieti il matrimonio o l'unione civile tra due persone, anzi, devono essere tutelate.

Questo può risultare un discorso campato per aria parlando di cose più grandi di me, ma mi infervoro quando sento politici o cittadini dire che in Italia non si possono sposare gli omosessuali perchè non è legale.
Lo è, solo che a nessuno interessa (o almeno così mi sembra).

Teoricamente questo post era nato per parlare di una serie di video che a me hanno fatto sorridere e che non ho trovato offensivi su questo tema, anzi. Sono umoristici e fanno dell'autoironia fresca che difficilmente riesco a trovare quando si parla di questo tema.

Dategli un occhiata, su internet ci sono pareri discordanti.

Il loro canale: The Gay Women Channel (iscrivetevi, sono meravigliose)






Se poi questo blog lo leggesse qualcuno che ne sa più di me sulla legge italiana, o semplicemente ha una propria idea e la vuole condividere può anche contattarmi privatamente su facebook o commentare o fare tutte quelle cose social che sapete. Sono aperta al confronto su questo tema, anche con chi è contrario, solo, come dice Shooter Hates You: keep it classy.
 
E non dimenticate





lunedì 18 febbraio 2013

Come ho iniziato ad ascoltare musica - Velvet Goldmine

Esattamente come molte altre persone ascolto musica.
A differenza di molte altre non sono una fanatica che deve cercare il nuovo gruppo esordiente o il nuovo genere che sta nascendo in qualche paese sperduto e cantato in lingue che nemmeno credevo esistessero, ma non impazzisco nemmeno per i pezzi radiofonici dati in loop.

Questa era una piccola premessa per spiegare meglio che per me la musica c'è, mi piace, ma non sono una cultrice e che per me, i nuovi/vecchi pezzi da ascoltare o i nuovi/vecchi gruppi da scoprire, non passano per una ricerca interna alla musica stessa.
Ho sempre avuto stimoli esterni all'ambiente musicale e, essendo lunedì mattina e avendo un sacco di tempo, il mio cervello è partito in un viaggio a ritroso per capire quando sia effettivamente iniziato il mio interesse nell'interessarmi alla musica (seriamente).

Andavo in prima superiore ed è stato il cinema a farmi conoscere una serie di generi a me sconosciuti con un unico film, rimasto poi nel mio cuore come ''FILM PREFERITO DI TUTTI I TEMPI'':



Prima di vedere Velvet Goldmine ascoltavo la musica in modo passivo. 
Non la cercavo, prendevo solo dei cd che avevo in casa (generalmente erano o David Bowie o De Gregori o Shaggy o gli 883) e li ascoltavo come se non ci fosse stato un domani senza interessarmi troppo di chi fossero o perchè avessero fatto quello che stavo ascoltando.

Velvet Goldmine è pieno di musica, uno spettatore non se ne rende conto ma non ci sono quasi mai silenzi, in sottofondo c'è sempre un brano diverso che crea l'atmosfera adatta.
La magia di questo film, delle immagini, della confusione creata da realtà e sogni aiuta lo spettatore a capire che sì, tutto questo c'è grazie alla musica scelta (e a Todd Haynes che fondamentalmente è un bravissimo regista e sa parlare di musica).

Mi si aprì un mondo.

Iniziai ad amare Iggy Pop, Brian Eno, i Venus in Furs e Steve Harley & Cockney Rebels, iniziai ad informarmi sulla storia di David Bowie (alla quale il regista di era ispirato per il film) e a cercare le canzoni e gli album.
Ricordo che per un breve  periodo ho avuto Venus in Furs dei Velvet Underground come suoneria e che mi imbestialivo quotidianamente perchè non riuscivo a trovare Satellite of Love.
Di alcuni brani (per esempio Gimme danger di Iggy Pop) preferisco ancora oggi la versione cantata da Ewan McGregor nel film rispetto all'originale, altri invece me li sono sparati in ogni versione che sono riuscita a trovare.



Non mi limitai alla musica contenuta nel film, iniziai una ricerca personale che mi portò poi a "conoscere" l'ambiente punk inglese (che il punk americano non è che proprio mi faccia impazzire) e il prog e chi più ne ha più ne metta.
Oggi i miei gusti sono leggermente cambiati, ascolto ogni cosa (non sto scherzando, sfidatemi) e ho, tristemente(?),  perso il gusto della ricerca fine a se stessa.

Ma quando mi ricordo del mio film preferito, devo assolutamente riascoltare Make me smile (come up and see me) e, ad essere sincera, mi assale un'insostenibile inspiegabile malinconia.



Forse non sono stata molto chiara.




*Rharetha si rispara per la 5489134154367esima volta Velvet Goldmine*


In my humble opinion: BEST PERFORMANCE EVER




lunedì 11 febbraio 2013

Riflessione del lunedì sera - REDHEADS



basta, non ne possiamo più


Girando su Facebook mi sono resa conto che ci sono migliaia di gruppi sulle rosse, su quanto siano fighe, su quanto siano uniche, su quanto siano brave a letto etc etc


WTF!?! vai a casa, è meglio


Ovviamente, anche solo per spirito di appartenenza e cultrice del genere (si considera conflitto d'interessi?) ho fatto un giro negli album delle suddette pagine.
Sono generalmente foto di modelle (non necessariamente famose) e attrici, ma dopo alcuni minuti mi sono resa conto di una cosa fondamentale: ci sono anche rosse tinte.

Ora, io non dico un rosso finto alla Evan Rachel Wood o alla Nicole Kidman (che anche con i capelli verdi sarebbero comunque due gnocche da paura), intendo proprio un rosso alla Noemi o, ancora peggio, alla Hayley Williams (che davvero, che ci trovEranno gli uomini proprio non lo capisco, cioè, pare un topo).

Secondo me, che non ho una visione oggettiva della cosa, è un cosa idiota.

Mi spiego.
Se a me piacciono le rosse, mi piace la sfumatura rame o oro del colore. Mi piace il fatto che con la luce cambi riflessi, mi piace prendere in mano una ciocca di capelli e rendermi conto che no, non è un unico colore ma sono 3/4 colori diversi a dare quell'effetto, che ci sono dei capelli bianchi e dei capelli neri.
Non voglio trovarmi a guardare una con i capelli del colore di Telespalla Bob e sentirmi dire ''eh, guarda che gnocca quella rossa!''.
NO, NON E' ROSSA, PROPRIO NO!




         
          
No amore, non ci hai capito una mazza. In entrambi i casi




Davvero, ho bisogno di una risposta a questa domanda: le rosse, le appartenenti alla categoria ''redhead'' dei migliori siti di sollazzamento a maggioranza frequentati da individui di sesso maschile, sono tali solo se il loro colore è naturale (o se tinto, il colore dà comunque un effetto naturale) oppure si considerano anche i bordeaux o gli arancioni alla Vivienne Westwood (che ha un colore meraviglioso comunque)?


GIUSTO/GIUSTISSIMO
SBAGLIATO






















MA CHE KRISHNA TI SALTA IN MENTE?
come se prima non fosse abbastanza orribile

PERFETTO


























                                                                                                           
NO
A Britney si perdona tutto





figa
punto

sarai figa, ma non sarai mai rossa









vogliamo davvero stare anche a ragionarne?














gente che se li può tingere #1

gente che se li può tingere #2
gente che se li può tingere #3



E poi, ma mi spiegate da dove nasce il mito della ROSSA (vedi cit. alla fine del post)?


Grazie per l'attenzione





cit. JOHN HOLMES



PS
non cercate mai "redhead" con il safesearch di google disattivato.
O almeno, non fatelo se i vostri genitori sono nei paraggi.

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