giovedì 11 aprile 2013

Playlist Bipolare

OVVERO: come sopravvivere a un'ondata di depressione musicale ritrovandosi a ballare e piangere nello stesso momento.

Capita a tutti.
Ci sono quelle giornate in cui proprio non ce la fate a tirarvi su di morale. Ci sono quelle giornate in cui non ce la fate ad essere allegri e vi ritrovate ad ascoltare alcune delle canzoni più tristi ed angoscianti mai scritte senza riuscire a trovare una via di fuga una.

Io ho la soluzione per voi: LA PLAYLIST BIPOLARE.

Questa invenzione è la soluzione perfetta per provare a tirarsi su di morale e allo stesso tempo ributtarsi giù in un'indfinita spirale discendente senza speranza di risalita (fino a che non parte Britney, chiaro).

Provare per credere.





(No, seriamente, dà noia, provatelo!)





NB
La posizione di Danza Kuduro: non vedo l'ora di arrivare a quel punto solo per vedere che effetto fa.

lunedì 8 aprile 2013

Ci sono canzoni che non si possono cantare (ITALIA)

Sono tornata, in ritardo, ma sono tornata.

Quante volte in un locale, alla radio o in televisione vi è capitato di ascoltare una cover?
10? 100? 3213548174681734021367?
Quante volte vi è capitato di pensare ''no, questa canzone non è coverizzabile?''
Bene, se vi è capitato abbiamo qualcosa in comune.

Esistono canzoni che non possono essere reinterpretate, punto. Non ne faccio nè una questione di bravura nè un discorso portato avanti dall'essere fan di un determinato cantante/gruppo e quindi non tollerare chi osa riproporre un pezzo della mia band preferita. E' così, basta.
Ci sono brani che non si cantano e che dovrebbe essere severamente vietato reinterpretare togliendo la parte  caratterizzante e più interessante della canzone.

Mi spiego meglio con degli esempi.

Partiamo da


''Almeno tu nell'universo'' di Mia Martini
I fan di Mimì diranno che nessuno può mettere l'anima in un pezzo come faceva lei, nessuno potrà mai arrivare a commuovere come lei o a smuovere le nostre emozioni con la stessa forza e la stessa violenza.
Non sono completamente d'accordo, ma so per certo che ELISA abbia completamente snaturato il significato intrinseco del brano e reso un'insensata moscia nenia da piano bar di ennesima categoria.





"Ciao amore ciao" di Luigi Tenco 
Ora, questo brano (che io secondo la mia personalissima opinione ritengo meravigliosamente perfetto-allegro-straziante) non è sicuramente di facile approccio.
Non per una difficoltà oggettiva del pezzo che comunque c'è (a livello interpretativo) ma per la storia stessa del brano in sè.
Due mostri sacri della musica (lo stesso Tenco e la mitica Dalida) l'hanno cantata fornendo due interpretazione profondamente diverse e incredibilmente perfette ed adatte allo spirito della canzone.
Se io fossi una cantante (o almeno fossi un minimo intonata) morirei dalla voglia di cantarla ma, se fossi il direttore artistico del Festival di Sanremo, eviterei di metterla fra le canzoni da coverizzare durante una serata.
Mengoni non è stato male, anzi, a me è piaciuto, ma ritengo comunque che non si possano prendere brani storici senza avere un minimo di riguardo e rispetto (che Mengoni ha avuto, per carità).
Non me ne voglia Marco (che fra l'altro a me piace in generale, peccato per le canzoni che gli scrivono), ma per arrivare all'originale ne deve fare di strada.








"Il cielo in una stanza" - Gino Paoli
Ok, Gino Paoli ha scritto le parole e Mina era l'interprete designata, ma siamo proprio sicuri che così vada bene?
Paoli dà alla canzone una leggerezza, un impalpabilità e una tenerezza che Mina se la sogna. Mina urla, anzi, come si dice in Toscana, Mina BERCIA e bercia di brutto, troppo per un pezzo del genere. 
"Il cielo in una stanza" deve essere soave, quasi onirico, non ci possono essere picchi che infastidiscono l'orecchio a distruggere quest'atmosfera.
*DISCLAIMER: Parliamoci chiaro, venderei l'anima al diavolo per avere la voce di Mina, ma proprio non riesco a tollerarla, mi spiace.








"Piccolo uomo" di Mia Martini
Mia Martini va forte nelle cover. Non capisco come mai, credo che sia una delle cantanti più difficili da interpretare in tutto il panorama mondiale. Non è una questione di corde vocali e non sto a ripetere quello che ho già detto prima, ma Nathalie, cara, io non avrei messo una cover di questa canzone nel tuo album.
Poi magari sono io che sono intollerante nei confronti di chi ha l'aria da cantautrice de' no'attri pseudontellettuale.




Poi va beh, ci sono le prese per il culo di gente ignorante che non sa le parole e deve leggere, ma quella è un'altra storia




Bella Ciao
Parliamoci chiaro, è una canzone politica, quindi nei commenti astenersi commenti politici che vi fulmino.
Allora, quando in un locale qualcuno suona "Bella Ciao" io sento le voci dei miei avi partigiani nella testa che vorrebbero utilizzare il mio corpo da tramite per andare a dirne quattro a chi la sta cantando con la birra in mano e che magari ci balla pure sopra.
Sarà che non tollero i gruppi musicali che sfruttano il populismo sinistrato pseudo comunista per fare breccia nei neo-militanti, ma io la versione dei Modena City Ramblers non la tollero: troppa allegria per una canzone del genere che parla di sacrificio.

*Disclaimer: anche io andavo alle manifestazioni, anche io la conosco a memoria, e anche a me piace cantarla e esaltarmi...MA NON NE FACCIO UN BUSINESS.





Ecco quindi la breve lista di canzoni italiane che ritengo intoccabili da TUTTI.
Ogni brano che ho nominato è esattamente come l'ultimo: un inno. 
Nessuno sano di mente si metterebbe a fare cover o remix di inni nazionali e, secondo me, nessuno dovrebbe mettersi a confronto con canzoni radicate nella mente delle persone e nella storia della musica italiana.

Sono pochi, pochissimi, i casi in cui una cover è riuscita a eguagliare o superare l'originale, ma quella è un'altra storia.
Si chiama De Andrè, la canzone è Suzanne di Leonard Cohen, ed è una traduzione.








Si ringrazia il Sig. Ian Headswho (che tanto non vedrà mai questo post) per avermi fatto scoprire questa versione 


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