venerdì 16 marzo 2012

Parole a caso sui nudi maschili







Ora, premetto che di fotografia non capisco una emerita cippa di nulla, però credo di avere un minimo di senso artistico anche io.


Girovagando, mi sono imbattuta in una serie di nudi maschili di vari fotografi: Herb Ritts (amore puro), Horst P. Horst, Bruce Weber, Sylvie Blum etc etc.


Sullo stesso sito erano presenti anche nudi femminili.


Guardando entrambi mi sono accorta che i nudi femminili sono molto meno interessanti. Mi spiego meglio.


Guardando il corpo di una donna (in un nudo), lo sguardo non si sofferma a guardare i particolari, ha una visione d' insieme. Quando invece si guarda un nudo  maschile, almeno per quanto mi riguarda, mi soffermo su ogni piccolo particolare. Dalle vene a fior di pelle, a un neo, a un nervo in tensione, alle ombre fornite dai muscoli o anche la posizione dei peli.
Un nudo maschile cattura subito la mia attenzione, mi invita a scrutare tutto al meglio, a cercare le imperfezioni.
Un nudo femminile non mi dice niente, spesso sono corpi armoniosi, troppo, niente sembra essere fuori posto.


Attenzione, non sto dicendo che i nudi femminili siano noiosi o brutti. Il punto è che il corpo femminile vive di una sua innata perfezione, il che lo rende un soggetto poco interessante.
Un nudo maschile, invece, è generalmente sgraziato, poco equilibrato o comunque in contrasto con la leggerezza della foto. Proprio questo essere fuori posto me li fa amare.






















1 commento:

  1. Osservazioni molto interessanti e, per me, inedite. Da meditare ulteriormente.

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